Mercato

Un appuntamento che si ripete da più di cinquecento anni

Il mercato rovatese fiorisce nel 1480, una volta superate la sciagura dell'arrivo di sciami di cavallette che distrussero tutti i raccolti della zona (1477) e la ferocissima epidemia di peste del 1478. Una prima documentazione dell'esistenza del mercato si trova nella Ducale del 5 luglio 1517, con cui il Doge - pur non potendo concedere "l'impunità e l'esenzione da ogni gabella e gravezza" richieste - confermava a Rovato il diritto, già acquisito, di tenere il mercato il lunedì di ogni settimana. Ancora. Nel 1610 il Da Lezze, nel Catartico, registrava: "Qui si fa mercato ogni luni (lunedì) d'ogni costa et d'animali, ma non de biave". Pur raccogliendo le merci più varie il mercato di Rovato, che si trovava nel punto di confluenza fra il commercio di bestiame e di carne della Valcamonica e quello della Franciacorta, ne divenne il centro, in analogia a quanto era già avvenuto a Brescia nei confronti della Valtrompia e a Gavardo nei confronti della Valsabbia. Negli anni successivi il mercato crebbe rapidamente, diventando tanto importante che - nel 1617 - i Rettori di Brescia si sentirono in dovere di emettere una ordinanza che recitava: "avendo inteso che nella terra di Rovato, territorio bresciano, viene introdotto ogni giorno de luni d'ogni settimana, un mercato, nel quale vengono condotte gran quantità de bestie che si vendono e si comprano, in detto mercato, senza consegna ne pagamento de datio, per lo più, sotto pretesto che sia terra privilegiata.- si comanda - che i contratti siano denunciati, sotto pena di perdere gli animali che saranno ritrovati non dati in nota, e di ducati duecento a ciascun contrafaciente". I dazi introdotti sul bestiame vennero fortemente contrastati dai rovatesi, tanto che nel 1679 ottennero una limitazione riguardante i contratti "che gli abitanti di essa terra, e campagna facessero coi forestieri non privilegiati, e per ogni lunedì di cadauna settimana sopra il suolo ridatto di essa terra". Nel 1701 la limitazione venne prorogata per dieci anni, per poi venire definitivamente confermata con la ducale del 1720. Il mercato subì una pausa forzata durante la Repubblica Cisalpina, ma la Deputazione di Rovato sollecitò la sua riapertura confermata da un decreto di Napoleone I. Ebbe una battuta d'arresto nuovamente sotto il dominio austriaco, ma riprese - assumendo la forma attuale - durante i primi anni dell' Unità d'Italia, favorito dalla creazione del mercato nazionale e sollecitato dalla legge sui mercati del 1866. Ancora oggi il mercato del lunedì - recentemente spostato dalle vie del paese all'area attrezzata di via Martinengo - costituisce uno dei momenti più iportanti della vita sociale e economica di Rovato.

Ultima modifica: Mer, 13/01/2016 - 09:14